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Visto USA: como ottenere il visto per turismo, lavoro o immigrazione

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L’ingresso negli USA è strettamente regolamentato, anche per i cittadini italiani. Infatti, per poter ingressare nel paese avere un visto o l’autorizzazione ESTA per gli Stati Uniti, una sorta di versione semplificata del classico visto turistico.

Esistono numerose tipologie di visto, suddivisibili in tre categorie principali:

  • visto per turismo;
  • visto per lavoro;
  • visti per l’immigrazione permanente.

Come scritto in precedenza, l’ESTA (Electronic System for Travel Authorization) è una versione semplificata del visto, con una procedura snella fatta telematicamente. L’ESTA è compreso nel Visa Waiver Program, in italiano programma al viaggio senza visto. Questo programma prevede la semplice compilazione del formulario ESTA, ed è riservata unicamente a cittadini di alcune nazioni, tra cui l’Italia.

Il visto americano ESTA: quando richiederlo, e come fare?

L’ESTA è il visto dedicato a quei viaggiatori che, in possesso della cittadinanza italiana e agli altri paesi che fanno parte del Visa Waiver Program e che desiderano restare negli USA per un periodo inferiore ai 90 giorni.

Questo tipo di visto è il più adatto per il turismo, ma può essere utilizzato anche da chi si reca negli USA per affari. La validità dell’ESTA è due anni e consente di fare multipli viaggi negli Stati Uniti. Naturalmente, nessuno di questi soggiorni dovrà superare i 90 giorni consecutivi! Per capire meglio, guarda questo breve video sull’ESTA, preparato dal nostro team:

L’ESTA può essere richiesta esclusivamente online ed ha un costo di 72 dollari. Per effettuare la richiesta dovrai compilare il modulo di richiesta sul nostro sito. Dopo, inserirai le proprie informazioni personali, il numero del passaporto e i recapiti per essere contattato. Il pagamento del fee di 72 dollari potrà essere fatto direttamente online con carte di credito, prepagate o utilizzando servizi di pagamento terzi come PayPal.

Con l’autorizzazione ESTA sarà possibile viaggiare in tutti gli USA per scopo turistico o per affari, ad esempio per meeting o simili. Invece, lavorare permanentemente non sarà possibile, pena l’espulsione dal paese. Se hai intenzioni di lavorare negli USA, continua a leggere questo articolo per capire quale visto possa essere necessario.

È consigliabile, inoltre, compilare il formulario ESTA quanto prima della partenza: i tempi di accettazione sono variabili, ed è sicuramente meglio non aspettare troppo per evitare brutte sorprese.

I visti turistici non ESTA: categorie B1 (affari) e B2

Nei seguenti caso sarà necessario richiedere un vero e proprio visto USA:

  • nel caso in cui l’ESTA sia stato rifiutato;
  • che il turista in procinto di viaggiare non abbia la cittadinanza in una delle nazioni “convenzionate” con il Visa Waiver Program;
  • se il viaggio a scopo turistico o di affari avrà una durata superiore ai 90 giorni.

I visti turistici o per affari offerti dagli Stati Uniti sono 2: il B1 e il B2, i quali possono essere richiesti direttamente presso l’ambasciata o il consolato americano più vicini al proprio domicilio.

Entrambi i visti hanno una validità complessiva di 10 anni, e consentono di effettuare più viaggi durante questo periodo. Il limite massimo di permanenza per singolo soggiorno è stabilito a 6 mesi totali.

I visti B1 e B2 si assomigliano parecchio: il visto B1 è dedicato, in particolare, ai lavoratori che visitano frequentemente gli USA per meeting, conferenze e simili, mentre il visto di categoria B2 è dedicato più specificatamente ai turisti.

Chiunque sia in possesso di un visto B1, e debba per qualche motivo lavorare nel senso più stretto del termine (comunque per periodi limitati, e senza residenza in loco), potrà farlo compilando un apposito modulo da consegnare in ambasciata. Una possibilità preclusa ai possessori di visto B2.

Anche nel caso in cui sia necessario ottenere un vero e proprio visto turistico, consigliamo di muoversi con grande anticipo. Il procedimento burocratico è normalmente piuttosto fluido, ma potrebbero verificarsi ritardi: anche in questo caso, basterà un po’ di organizzazione anticipata per evitare brutte sorprese e partire tranquilli per gli USA.

Come ottenere il visto lavorativo USA?

Ora entriamo nel vivo dell’argomento, parlando di visti per il lavoro. In questi casi, l’organizzazione è decisamente più complessa rispetto alle precedenti, e prevede ben 11 categorie differenti di visto.

Questo tipo di visto, inoltre, prevede anche un iter burocratico più macchinoso e complesso per l’ottenimento. Oltre alla presentazione completa e corretta della documentazione richiesta, in molti casi sarà anche necessario effettuare un vero e proprio colloquio in inglese presso l’ambasciata. In questo passaggio si dovrà spiegare nel dettaglio le motivazioni del viaggio, il luogo di lavoro previsto e indicare le proprie qualifiche professionali.

Qual è il costo del visto lavorativo americano?

Il visto per lavoro ha un costo che si aggira sui 180-190 dollari, una cifra variabile in base alla tipologia di visto richiesta.

È importante sottolineare che tutti questi visti hanno comunque una durata temporanea: per la residenza permanente negli USA sarà invece necessaria la Green Card, a cui dedicheremo un paragrafo più avanti.

Visti di categorie L, H, P, O (lavori temporanei)

I visti appartenenti alle categorie L, H, P e O sono tutti dedicati esclusivamente ai lavoratori temporanei. Li elenchiamo sotto, fornendo più dettagli.

Uno dei visti americani più cercati: il visto H

Il visto di tipo H è di natura non immigratoria. Nonostante la sua natura, il visto H consente ai titolari di richiedere la Green Card. Questo visto USA ha come sottocategorie principali:

  • H1: destinato ad alcune categorie protette dal Free Trade Agreement con Cile e Singapore (H-1B1), medici (H-1B) oppure professioni altamente specializzate, solitamente il caso dei laureati che hanno una lettera di invito;
  • H2: questo tipo di visto è riservato ai lavoratori stagionali nell’agricoltura (H-2A) oppure altri lavoratori temporari dedicati al lavoro stagionale (H-2B) e non riconducibili all’agricoltura;
  • H3: addestramento in programmi non mirati all’assunzione. Qui rientrano i tirocini, a maggior ragione per programmi senza simili in Italia.

Nuova policy americana per il visto H1-B dal dicembre 2020

Il visto americano categoria H-1B
Il visto americano H-1B

Ormai da anni gli Stati Uniti rilasciano 65.000 visti della categoria H1-B, solitamente per professionisti altamente qualificati come quelli dell’area della sanità, ingegneri e avvocati. In questi casi, il candidato deve avere già trovato lavoro negli USA.

Inoltre, anche gli imprenditori possono richiederlo nell’ipotesi abbiamo costituito società in territorio americano e allo stesso tempo rientrano nelle categorie di lavoratori coperte da questo tipo di visto.

Il 06 ottobre l’amministrazione Trump ha deciso di introdurre alcune modifiche a questa categoria di visto, ormai molto cercata. Essenzialmente, i datori di lavoro americani che vogliano assumere uno straniero con competenze speciali dovranno pagare uno stipendio maggiore nei confronti di quelli attuali.

Questa misura è stata appunto presa per scoraggiare l’assunzione di stranieri, favorendo il mercato di lavoro interno, duramente colpito dalla pandemia del coronavirus.

Inoltre, ora il candidato dovrà dimostrare anche di avere una laurea specifica per la posizione per la quale sia stato scelto. Prima una laurea non specialistica era sufficiente.

Le nuove misure ristrettive dovranno essere in vigore già nel corso del dicembre 2020.

Categoria di visto L

I visti L, e in particolare L1, sono dedicati ai manager o agli impiegati regolarmente assunti di imprese multinazionali con base negli USA, che abbiano necessità di spostarsi in una sede statunitense per motivi professionali, comunque per una durata limitata. Anche il visto L ha natura non immigratoria.

In questo caso, il prerequisito di base è di aver lavorato per almeno 1 anno consecutivo negli ultimi 3 anni per la compagnia in questione.

Visto O

Il visto della categoria O è invece dedicato a professionali con riconosciuto successo nel mondo dell’arte, scienze, intrattenimento e dello sport. In particolare, il visto O1 (detto anche visto artistico) concede l’ingresso sul territorio statunitense di figure professionali di eccezionale rilievo nel proprio campo, qualunque esso sia. Anche questa categoria è temporaria, di natura non immigratoria.

Normalmente, questo tipo di visto è tra i più richiesti da parte di autori, scenografi ed altri operatori nel segmento del cinema diretti a New York o Hollywood. Importante ricordare che questa categoria di visto è applicabile anche per persone che facciano parte dello staff delle persone che rientrano nella categoria, pur non avendo i requisiti sopra elencati, rendendo servizi essenziali a queste.

Il visto P

Il visto P invece è riservato agli atleti e artisti (anche in questo caso con profili d’eccezionalità) diretti verso gli USA per competizioni sportive o manifestazioni culturali. Può essere richiesto sia individualmente che in gruppo. È di natura non immigratoria.

Sono 3 le sottocategorie:

  • P1: destinato agli individuali o gruppo che si presenteranno in una specifica manifestazione.
  • P2: il visto P2 è del tutto simile al P1, con la differenza che qui la manifestazione è frutto di uno scambio reciproco tra un’organizzazione americana ed una straniera.
  • P3: destinata ai partecipanti di manifestazioni uniche a scopo artistico, culturale, musicale, teatrale, etnico o folk.

In tutti e tre anche lo staff di supporto che accompagna gli atleti o artisti possono fare richiesta di visto utilizzando la stessa tipologia di visto.

Visto R

I visti di categoria R sono riservati unicamente a lavoratori o esponenti di una comunità religiosa, diretti su suolo americano per svolgere i propri compiti religiosi. Anche questa categoria di è temporanea, di natura non immigratoria.

Visto D

I visti di categoria D consentono il lavoro temporaneo o non immigratorio a professionisti come i marinai, piloti e capitani. Sostanzialmente, chiunque lavori a bordo di compagnie di trasporto internazionali.

Visto I

Infine, i visti di categoria I sono riservati agli operatori dell’informazione, come giornalisti, reporter, fotografi.

Sarà necessario dimostrare di collaborare continuativamente e stabilmente con un organo di stampa come una radio, un canale tv o una testata giornalistica per poter ottenere questo tipo di visto.

Il visto categoria J

Il visto di categoria J, sebbene non definibile come un vero e proprio visto di lavoro, permette di lavorare negli Stati Uniti per un periodo di tempo limitato. Ha comunque natura non immigratoria.

Questa tipologia di visto è tipicamente utilizzata dai cittadini stranieri inclusi nei vari programmi di scambio. Questo visto può anche essere richiesto da insegnanti, medici e altre figure professionali altamente specializzate, in ricerca di un’ulteriore specializzazione negli USA. Inoltre, risulta essere il più utilizzato ed il più indicato per i ricercatori, insegnanti e studenti universitari in trasferta.

Visto americano di lavoro e carta della Social Security
Visto per lavorare negli USA

Visti americani di categoria E

I visti di categoria E nascono per agevolare gli scambi commerciali e possono essere richiesti da dirigenti d’impresa, manager o commercianti in viaggio verso gli USA per concludere grandi scambi commerciali tra gli Stati Uniti ed il proprio paese d’origine.

Inoltre, nella categoria E è disponibile anche un visto specifico per gli investitori esteri, nel caso in cui desiderino recarsi in loco per dirigere le nuove aziende in cui hanno precedentemente investito. Per questa tipologia di visto sarà ovviamente necessario presentare in ambasciata una documentazione che certifichi l’effettivo scopo del viaggio.

Le principali sottocategorie del visto E sono:

  • E1: riguarda le nazioni che hanno accordi specifici di commercio con gli USA, caso anche dell’Italia e le persone che svolgono lavori prettamente legati allo scambio commerciale tra il suo paese d’origine e l’America.
  • E2: definito anche Employment Second Preference, il visto E2 riguarda soprattutto persone con titoli di studi molto avanzati o eccezionali abilità, riconosciute con certificato emesso dal DOL (Department of Labour). A seconda del caso specifico, il modulo I-140 dovrà essere compilato dal datore di lavoro interessato o dal candidato stesso.
  • E3: rientrano in questa sottocategoria il personale qualificato, personale in generale e anche personale non-qualificato. In tutti i casi andrà ottenuto il certificato del DOL, nonché la compilazione del modulo I-140.
  • E4: questa è una sottocategoria molto speciale, dove rientrano per esempio ex-dipendenti del governo americano all’estero, interpreti in Iraq o Afghanistan e alcune categorie di religiosi. Il modulo da compilare in questo caso è il I-360.
  • E5: uno dei tipi di visto più desiderati in assoluto, cercato da investitori che aprono una nuova attività produttiva negli Stati Uniti, investendo somme di denaro e creando posti di lavoro.

Visto USA per studenti

Gli studenti, anche italiani, diretti negli USA per scopi culturali sono moltissimi, data la qualità del sistema scolastico americano. Le categorie di visti studenteschi sono 3:

  • F: qualsiasi studente che si rechi negli USA per studi accademici può farne richiesta;
  • J (a cui abbiamo già accennato pochi paragrafi più su);
  • M: offre la possibilità di seguire un percorso di formazione professionale, o di seguire corsi di specializzazione non accademici.

Anche per questi visti il procedimento burocratico è estremamente rigido: per poter ottenere un visto di questa categoria, sarà necessario iscriversi ad una scuola riconosciuta nelle liste della Student and Exchange Visitor Program, la quale provvederà a inviare una lettera formale d’invito all’ambasciata e a richiedere il versamento della tassa relativa.

Dopo aver effettuato l’iscrizione, sarà necessario sostenere un colloquio in ambasciata, esattamente come accade per i visti di lavoro. È importante sottolineare che sarà possibile raggiungere gli Stati Uniti solo immediatamente prima dell’inizio previsto del corso, al massimo con 30 giorni d’anticipo.

L’immigrazione permanente: la Green Card

Chi desidera trasferirsi in maniera permanente negli USA dovrà prepararsi ad affrontare un percorso burocraticamente oneroso. La possibilità di risiedere permanentemente negli USA è infatti subordinata all’ottenimento della famosa Green Card, difficile da ottenere se non per alcune particolari categorie di lavoratori.

Normalmente, la Green Card può essere richiesta solo dopo aver passato un periodo relativamente lungo negli Stati Uniti, dopo aver ottenuto uno dei visti di lavoro temporaneo sopra spiegati.

Esistono diverse categorie di Green Card, suddivise per categoria di lavoratore, proprio come accade per i visti professionali a cui abbiamo accennato. Le tipologie, in questo caso, sono 4, tutte contrassegnate dal codice EB, come la EB1, EB2 e EB3.

Consulta la guida completa dedicata alla Green Card per avere ulteriori informazioni.

Si può viaggiare negli Stati Uniti durante la pandemia del covid-19?

Verificata la diffusione della pandemia di coronavirus in Europa, nel 11 marzo 2020 il presidente americano Donald Trump, attraverso la Presidential Proclamation 9993, ha introdotto restrizioni al viaggio negli USA di persone oriunde dall’area Schengen e non solo.

Nella maggior parte dei casi l’ingresso negli USA è stato sospeso, con alcune deroghe come, ad esempio, ai residenti oppure su invito del governo.

Infatti, il 1° ottobre 2020, il Dipartimento di Stato americano ha allentato l’applicazione delle misure previste nella PP 9993, ammettendo in alcuni casi l’ingresso negli USA di persone oriunde dall’Area Schengen.

Alcuni viaggiatori d’affari, investitori, commercianti di trattati, accademici, studenti e giornalisti possono beneficiare delle eccezioni di interesse nazionale ai sensi delle Proclamazioni presidenziali (PP) 9993 (area Schengen) e 9996 (Regno Unito e Irlanda). I viaggiatori qualificati che richiedono o hanno un visto valido o un’autorizzazione ESTA possono viaggiare negli Stati Uniti anche se i PP 9993 e 9996 rimangono in vigore seguendo le procedure seguenti:

  • studenti con visti F-1 e M-1: queste persone possono viaggiare senza nemmeno contattare l’ambasciata americana di riferimento;
  • imprenditori, investitori, studenti con visto J-1, giornalisti, professori con un visto valido o richiesto devono contattare l’ambasciata o consolato di riferimento per ottenere “un’eccezione di interesse nazionale”;
  • imprenditori, investitori, giornalisti, professori con un un’autorizzazione ESTA valida prima del PP 9993 devono contattare l’ambasciata o consolato di riferimento per ottenere “un’eccezione di interesse nazionale”;

Continuano ad essere ammessi alla frontiere americane i viaggiatori legati a motivi umanitari oppure per motivi di sicurezza nazionale.

Prime novità 2021

Il 12 gennaio 2021 il Centers for Disease Control and Prevention (CDC) americano ha varato nuove norme per i passeggeri in arrivo dall’estero, valide dal 26 gennaio 2021. Da questo giorno in poi, i passeggeri dovranno esibire al banco di check-in il test molecolare (PCR) fatto 3 giorni prima della loro partenza. Inoltre, dovranno anche far prova che le informazioni siano vere per i dovuti effetti legali.

Finalmente, i passeggeri dovranno rifare il test PCR tra 3 e 5 giorni dallo sbarco negli USA e osservare la quarantena di 7 giorni.

Il passaporto italiano e il timbro di entrata negli USA
Viaggio negli USA

In chiusura: quando ti serve il visto USA e quando l’ESTA?

Come abbiamo visto, l’ESTA è una formula di visto estremamente semplificata, facile da ottenere e poco costosa, adatta a soggiorni inferiori ai 90 giorni. Per ottenerla basterà compilare il modulo online relativo alla richiesta di autorizzazione ESTA.

Dall’altra parte, i vari visti prevedono un iter burocratico più complesso, sebbene diano la possibilità di permanere sul territorio statunitense per molto più tempo.

Sicuramente, per i cittadini italiani che desiderano raggiungere gli USA per scopi turistici, l’ESTA è l’opzione più semplice e percorribile. Infatti, basterà compilare con buon anticipo il questionario e attendere la conferma della sua accettazione da parte dell’organo competente.

Al contrario, il visto si rende indispensabile in molti altri casi: per maggiori informazioni sui tempi di rilascio e le caratteristiche specifiche dei vari visti, consigliamo di contattare direttamente l’ambasciata o il consolato americano più vicini al proprio domicilio.