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Quali sono i paesi aderenti all’ESTA?

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I paesi aderenti all’ESTA sono esattamente gli stessi che fanno parte del Visa Waiver Program (VWP), gestito interamente dal governo americano. In questo momento, i paesi aderenti al Visa Waiver Program sono 40:

 

Andorra
Francia
Lussemburgo
San Marino
Australia
Germania
Malta
Singapore
Austria
Giappone
Monaco
Slovacchia
Belgio
Grecia
Norvegia
Slovenia
Brunei
Irlanda
Nuova Zelanda
Spagna
Cile
Islanda
Paesi Bassi
Svezia
Corea del Sud
Italia
Polonia
Svizzera
Danimarca
Lettonia
Portogallo
Taiwan
Estonia
Liechtenstein
Regno Unito
Ungheria
Finlandia
Lituania
Repubblica Ceca
Anche in questo video riassumiamo per te quali sono i paesi idonei ESTA USA:

Come un paese diventa membro del Visa Waiver Program (VWP)?

Un paese deve soddisfare vari requisiti per diventare paese partner del “Programma di esenzione dal visto” o VWP. Tali requisiti sono stabiliti esclusivamente dal governo degli Stati Uniti. Includono, ma non sono limitati a:

  • rafforzamento dell’applicazione della legge e condivisione dei dati relativi alla sicurezza con il governo degli Stati Uniti;
  • emissione di passaporti elettronici;
  • avere una percentuale di diniego di visti di tipo B inferiore al 3%;
  • segnalazione tempestiva di passaporti smarriti e rubati sia in bianco che emessi;
  • mantenimento di elevati standard antiterrorismo, applicazione della legge, controllo delle frontiere e standard di sicurezza dei documenti.

Il conferimento della membership VWP a un dato paese è a discrezione del governo degli Stati Uniti. Soddisfare tali requisiti oggettivi comunque non garantisce che il paese sia designato come paese membro.

I paesi ESTA dentro l’Unione Europea

La lista dei paesi membri del Visa Waiver Program (VWP), quindi anche l’ESTA, è designata in modo unilaterale dagli Stati Uniti, in particolare dal suo DHS (Department of Homeland Security). In questo momento risultano ancora esclusi dall’elenco i seguenti paesi appartenenti all’Unione Europea:

  • Bulgaria
  • Croazia
  • Cipro
  • Romania

Da parte sua, la politica dell’Unione Europea segue una linea indicata come “reciprocità”. Vedi a riguardo la relazione del Parlamento Europeo pubblicata a Strasburgo il 12 aprile 2016. Tale principio mira a conseguire uno status di eguaglianza, dal punto di vista dei diritti goduti nella relazione con un paese terzo da parte di tutti i membri dell’Unione. Questa politica viene d’incontro al caso degli Stati Uniti e alla possibilità di partecipazione al VWP, il programma di esenzione del visto.

Se la Commissione Europea giudica che particolari paesi membri dell’Unione siano penalizzati rispetto altri paesi membri, dal punto di vista della politica attuata da un paese terzo, pone in atto delle strategie o avvia dei dialoghi politici con tale paese. L’obiettivo è attenuare la situazione di “non reciprocità”, esattamente come quello che accade con i cittadini di Bulgaria, Croazia, Cipro e Romania.

Colloqui tra UE e USA

Ripetuti meeting si sono già tenuti tra le autorità europee e americane in merito. L’ultimo è stato il 19 giugno 2019 a Bucarest. In un incontro precedente nel 2015, gli Stati Uniti, a sostegno della loro posizione, hanno presentato le statistiche di rifiuto dei visti regolari relative a questi paesi durante il 2015.

Secondo queste statistiche, i visti sono stati negati per il:

  • 17,26% dei casi per la Bulgaria;
  • 5,29% per la Croazia;
  • 3,53% per Cipro;
  • 11,16% per la Romania.

Nessuno di questi paesi membri dell’Unione Europea rientrava nella soglia del 3% stabilita dall’Immigration and Nationality Act degli USA. Questo Act è uno dei requisiti essenziali per ottenere la membership al programma di esenzione del visto. Per questo motivo, nell’ottica degli Stati Uniti, essi sono stati esclusi e così rimangono.

Nel corso dello stesso incontro, gli Stati Uniti hanno invece confermato che dal punto di vista del rispetto e dell’applicazione della legge (altro requisito essenziale affinché un paese venga incluso nel programma) tutti i membri dell’Unione Europea si trovano in uno stadio “molto avanzato”.

Paesi ESTA: nuove restrizioni introdotte dal governo americano

È stato anche discusso il nuovo regolamento ratificato il 18 dicembre 2015 dal Congresso degli Stati Uniti, col quale viene negato a coloro che si sono recati in Iran, Iraq, Siria, Sudan dal 21 gennaio 2016, oppure in Libia, Somalia, Yemen dal 1° marzo 2011, di recarsi negli Stati Uniti nell’ambito del Visa Waiver Program.

Il nuovo regolamento ha introdotto anche cambiamenti in relazione ai documenti di viaggio: a partire dal 1° aprile 2016 solo coloro in possesso di passaporto biometrico sono eleggibili a viaggiare sotto il Visa Waiver Program e quindi anche l’ESTA.

Queste modifiche ai termini del Visa Waiver Program hanno avuto un impatto ed introdotto nuove restrizioni su tutti i cittadini dei paesi europei membri del VWP. La Commissione europea ha quindi espresso preoccupazione all’amministrazione degli USA riguardo le nuove misure. Ha anche chiesto un’implementazione flessibile, per evitare che i cittadini dell’Unione Europea in buona fede venissero ingiustamente penalizzati.

Gli Stati Uniti hanno risposto alle pressioni dell’Unione Europea estendendo e diversificando le categorie di individui che pur avendo viaggiato in Iran, Iraq, Siria, Sudan, Somalia, Libia, e Yemen possono eventualmente essere ammessi a viaggiare negli USA con esenzione del visto.

Le categorie di individui eleggibili non si sarebbero limitate ai soli ufficiali e diplomatici in missione, ma verrà valutata l’eleggibilità caso per caso anche di rappresentanti di organizzazioni internazionali, personale di ONG umanitarie in servizio ufficiale, giornalisti, e alcune categorie di uomini d’affari.

Cosa devono fare bulgari, croati, ciprioti e romeni per andare negli USA?

Attualmente, i cittadini dei paesi europei esclusi dal Visa Waiver Program (Bulgaria, Croazia, Cipro e Romania) hanno l’obbligo di fare domanda per un visto regolare per viaggiare verso gli Stati Uniti e non possono avvalersi dell’autorizzazione di viaggio ESTA.

Poiché questo contraddice il principio di “reciprocità”, la Commissione Europea porta avanti l’impegno e il dialogo con gli Stati Uniti per pervenire ad una condizione di parità di tutti i paesi membri rispetto la politica seguita da un paese terzo. Per ripetute volte ha espresso agli USA la convinzione che l’estensione della membership a questi paesi non porrebbe una minaccia di sicurezza per gli Stati Uniti o un incremento del flusso migratorio.

Non a caso la Commissione europea ha anche proposto agli Stati Uniti delle soluzioni intermedie in questo senso, come ad es. quella di concedere l’eleggibilità all’autorizzazione di viaggio ESTA ai cittadini di questi paesi ai quali è stato concesso in precedenza un visto per gli USA, e che, nell’arco di un determinato periodo di tempo, hanno effettuato soggiorni negli Stati Uniti in modo conforme alla legge.

Per ora gli sforzi europei hanno avuto un discreto successo, data l’ammissione della Polonia tra i paesi a beneficiare dell’ESTA e del Visa Waiver Program.

Paesi partecipanti al Programma VWP Esempio 1: Riccardo

Riccardo ha doppia nazionalità: italiana ed australiana. Infatti, una parte della sua famiglia proviene dall’Oceania. Al momento del suo viaggio per gli USA non era sicuro quale cittadinanza dichiarare e se indicare anche la seconda.

Grazie alla nostra attenzione al cliente, Riccardo è stato informato che sia l’Italia che l’Australia fanno parte del programma di esenzione di viaggio (VWP). Perciò, era indifferente quale dei due passaporti sarebbe stato associato all’ESTA. Inoltre, la seconda nazionalità deve obbligatoriamente essere indicata al momento di richiedere l’ESTA.

Avendo capito questo particolare, Riccardo ha deciso di richiedere l’autorizzazione al viaggio con il passaporto italiano, ed ha dichiarato come seconda cittadinanza quella australiana.

Programma VWP per il modulo ESTAEsempio 2: Lina

Lina è in procinto di partire per Miami, dove visiterà la figlia Annalia. Nata a Buenos Aires, in Argentina, grazie alle sue origini da parte di madre, Lina è anche cittadina francese.

Lina vive e lavora a Buenos Aires, utilizzando nella sua vita quotidiana la sua nazionalità argentina. Ma l’Argentina non fa parte delle nazioni abilitate al programma di viaggio senza visto.

Nel suo caso però, essendo anche francese, potrà beneficiare del passaporto francese e viaggiare a Miami con un’ESTA. Basterà a lei associare il passaporto francese all’ESTA, mentre dovrà indicare come seconda nazionalità quella argentina, come dimostrato nel video: