I cittadini residenti all’interno dell’Unione Europea sanno che per viaggiare tra gli stati che fanno parte dell’area Schengen, non hanno più bisogno di un passaporto. Infatti, basterà solo il proprio documento d’identità e si possono varcare i confini quando si vuole. I cittadini coinvolti sono oltre 400 milioni. Se non sai cos’è l’area (o spazio) Schengen non ti preoccupare. Scopriamo insieme la sua storia e come funziona.
Indice
Cos’è l’area Schengen?
L’area Schengen è un’area di libera circolazione tra gli stati che hanno firmato l’accordo che prevede una serie di disposizioni e norme nell’ambito dei viaggi e della cooperazione. Tale ratifica prende il nome di Schengen, dove l’accordo iniziale nel 1985 è stato firmato.
Questo è stato concordato come dicevamo nel 1985 tra i paesi del Benelux (Belgio, Lussemburgo e Paesi Bassi), l’allora Germania Ovest e Francia. In seguito, si sono aggiunti poi Italia, Spagna, Portogallo, Austria, Danimarca, Finlandia e Svezia.
L’accordo di Schengen è diventato effettivamente operativo nel 1995, per l’Italia invece nel 1997. Poi, nel 1999 il trattato di Amsterdam passa a recepire gli accordi validi per l’area Schengen dentro l’ordinamento giuridico dell’Unione Europa.
Chi fa parte dell’area Schengen?
Vi fanno parte la maggior parte degli stati membri dell’Unione Europea: Austria, Belgio, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Ungheria
Inoltre, ne fanno parte i quattro paesi europei membri dell’EFTA (European Free Trade Association), che non sono membri dell’Unione Europea: Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera.
Finalmente, fanno anche parte dell’area Schengen i e tre microstati che sono enclavi dentro stati membri dell’UE: il principato di Monaco, San Marino e il Vaticano.
Quali paesi non fanno parte dell’area Schengen?
Questa domanda crea spesso qualche confusione. Infatti, si usa dire che a parte dell’area Schengen sono tutti i paesi dell’Unione Europea. Questo non è vero. Alcuni paesi membri dell’UE non fanno ancora parte degli accordi validi per la zona Schengen, ma lo dovrebbero esserlo nel futuro:
- Bulgaria
- Cipro
- Croazia
- Romania
Un’altra situazione è quella dell’Irlanda che ha proprio scelto di non fare parte dell’area Schengen, nonostante sia un membro dell’Unione Europea. Situazione analoga a quella di tutto il Regno Unito, che da poco ha anche lasciato l’UE, quindi non fa parte né dell’area Schengen, né dell’UE.
Infine, la situazione di Andorra. Infatti, il piccolo e bellissimo paesi dei Pirenei, tra la Francia e la Spagna, non fa parte né dell’UE né dell’area Schengen. Dunque, entrare e uscire da Andorra comporta essere soggetti a controlli di immigrazione e di dogana.
La collaborazione tra le polizie e maggiori controlli ai confini esterni
Uno degli obiettivi principali nell’ottica dell’area Schengen è la collaborazione tra le varie polizie nazionali. In questo modo s’intensificano i controlli e le operazioni per combattere sia la criminalità organizzata che le azioni terroristiche.
Come abbiamo visto, l’area Schengen permette una libera circolazione interna, quindi non ci sono più controlli nei confini tra i vari stati europei. Questo ha permesso inoltre di rafforzare i controlli esterni. In poche parole, c’è un maggiore controllo sui cittadini, anche europei, provenienti da stati al di fuori dell’Unione Europea. L’obiettivo di questo è naturalmente una maggior sicurezza per all’interno dell’area dell’accordo.
Abolizione temporanea dello spazio Schengen
In alcuni casi, particolari e temporanei, gli stati hanno la possibilità di intensificare i controlli o addirittura sospendere l’accordo di Schengen. Naturalmente, questa misura deve essere motivata da una ragione grave e imminente, come la protezione del paese da gravi minacce per l’ordine pubblico e la sicurezza interna, ad esempio il terrorismo.
Negli ultimi anni è accaduto diverse volte, ma sempre per un periodo molto limitato. La sospensione dell’accordo non vuole dire che c’è una chiusura dei confini, ma che per entrare in uno stato che ha sospeso l’accordo, ci saranno più controlli.
L’Italia ha sospeso l’accordo solo tre volte, e in tutte le occasioni perché in concomitanza degli incontri tra i leader politici europei (G8 di Genoa e L’Aquila e il G7 tra Bari e Taormina). Ha intrapreso quest’azione per avere un maggiore controllo ed evitare che, tra i cittadini in arrivo, ci fossero violenti manifestanti.
Di recente nel 2020, dovuto alla pandemia di Covid-19, la maggior parte degli stati dell’area Schengen ha ripristinato temporaneamente le restrizioni per varcare i propri confini a tutti i viaggiatori esteri.
I vantaggi di Schengen
Tra i benefici più importanti di quest’accordo, c’è la possibilità per i cittadini di poter viaggiare in qualsiasi momento da un paese all’altro. Questo ha fatto sì che, sempre più cittadini europei si recassero negli altri paesi, portando un enorme beneficio anche dal punto di vista turistico.
Non a caso in Italia, ad esempio, quasi il 50% dei soggiorni in strutture alberghiere è prenotato proprio da stranieri. Ogni giorno si stima che quasi tre milioni di persone attraversi i confini europei senza dover sottoporsi a serrati controlli.
Questo spazio aperto ha favorito anche il trasporto di merci e quindi ha rafforzato i contatti tra le aziende europee che hanno aumentato radicalmente la loro percentuale di esportazione dei prodotti. Non a caso una chiusura improvvisa dei confini determinerebbe una perdita che va da 100 ai 230 miliardi di euro in soli dieci anni.
Viaggiare in America dall’area Schengen
Che cosa fare se invece vuoi viaggiare oltre i confini europei e andare negli Stati Uniti? Vediamolo insieme.
L’America è una delle mete più ambite dai cittadini europei, desiderosi di visitare New York, Washington DC, Miami, San Francisco e altre splendide città statunitensi. Per farlo c’è bisogno di un permesso speciale, il visto americano.
Per ottenerlo ci vorranno diverse pratiche burocratiche e alcune settimane di attesa. C’è però un’alternativa più semplice e veloce che permette ai cittadini residenti in trentotto stati di non richiedere il visto, bensì di viaggiare con l’ESTA (Electronic System for Travel Authorization – Sistema elettronico di Autorizzazione al Viaggio).
Cos’è l’ESTA e i quali sono i paesi aderenti?
Quando parliamo di ESTA intendiamo un programma americano che permette ai viaggiatori di poter fare ingresso negli USA senza il visto. Naturalmente ci sono delle restrizioni che vedremo a breve. Il programma è nato nel gennaio del 2009 e comprende tutti i viaggiatori che arrivano in America con la nave o con l’aereo.
La maggior parte dei paesi che fanno parte dell’area Schengen fanno parte di quelli aderenti al VWP. Per conoscere la lista aggiornata dei paesi che al momento fanno parte del Visa Waiver Program (VWP), puoi consultare la pagina dedicata ai paesi dell’ESTA.
I vantaggi dell’ESTA
Questo programma è nato per velocizzare le pratiche di controllo da parte del Dipartimento di Sicurezza nazionale americano (DHS).
Questi, infatti, poiché le persone che intendono recarsi negli Stati Uniti, devono inviare la loro richiesta alcuni giorni prima, hanno tutto il tempo di poter eseguire controlli preventivi. In questo modo si garantisce maggior sicurezza e meno controlli al momento dell’arrivo. Da sottolineare però che in ogni caso, al momento dell’arrivo, gli addetti alla sicurezza provvedono comunque ad approfondimenti sul passaporto e sui motivi del viaggio.
Dentro l’area Schengen chi può richiedere l’ESTA?
Per ottenere l’autorizzazione al viaggio con l’ESTA, bisogna rispettare una serie di criteri ed essere residenti in uno degli stati che fanno parte del programma. Il permesso dura due anni, durante i quali è possibile effettuare viaggi partendo dall’area Schengen per una durata massima di 90 giorni.
Il periodo inizia dal momento in cui si arriva negli USA e bisogna essere già muniti di un biglietto di ritorno, che naturalmente rientri nei 90 giorni stabiliti.
Durante il soggiorno con permesso ESTA è possibile svolgere attività sia turistiche sia che rientrano nel mondo del lavoro. È possibile, ad esempio, valutare offerte di lavoro o collaborazione, riunirsi con soci d’affari o partecipare a conferenze. Attenzione a non richiedere l’ESTA se si dispone già di un visto perché la richiesta verrà rigettata.
Come e quando richiedere l’ESTA e cosa succede se non si ottiene il permesso?
Richiedere l’ESTA non è molto difficile, basta completare il modulo di richiesta – un modo facile e veloce per ricevere il tuo permesso di viaggio entro 72 ore.
Bisognerà compilare un questionario in cui inserire i propri dati personali e familiari, quelli di viaggio e anche alcune informazioni sul motivo del vostro arrivo. Questi dati saranno a disposizione del Dipartimento della Difesa che potrà controllarle quando riterrà opportuno. Solitamente la risposta arriva anche entro pochi minuti, ma ci possono volere anche tre giorni. Se già hai acquistato i biglietti del viaggio, fai richiesta dell’ESTA quanto prima così da non correre rischi.
Considera sempre che il periodo di 90 giorni del viaggio inizia dal momento di arrivo in America, e non quando ricevi l’esito della domanda per l’ESTA. Inoltre, qualora la tua domanda fosse rifiutata, puoi comunque presentare richiesta all’ambasciata USA per un visto da non immigranti. In questo caso i tempi necessari all’ottenimento saranno più lunghi.
Dov’è Schengen?
In chiusura, una curiosità, dato che ora sappiamo cos’è l’area Schengen. Ma dove si trova Schengen? Cioè, dove si trova la città di Schengen che ha prestato il suo nome agli accordi che hanno costituito l’area Schengen?
Allora, Schengen è una città del Lussemburgo, al triplice confine con la Germania e la Francia. Separata dalla Germania dal fiume Mosella, il confine con i transalpini è terrestre.
Scopri di più:
Dubbi sull’ESTA? Leggi la nostra sezione delle FAQ.
Potrebbe interessarti: come funziona il Global Entry Program degli USA per passeggeri frequenti? Clicca sul link e scoprilo!
Torna alla home page.