Ogni singolo giorno più di un milione di persone fanno ingresso negli Stati Uniti attraverso un aeroporto, un porto o un valico di frontiera. Il controllo di questo numeroso flusso di persone viene eseguito dalla Customs and Border Protection (CBP), un’agenzia del Department of Homeland Security o Dipartimento della Sicurezza Interna. Tutti i viaggiatori dovranno presentarsi all’ufficiale di immigrazione con i suoi documenti, compreso un visto americano in corso di validità oppure l’autorizzazione elettronica per il viaggio (ESTA). Gli italiani sono esentati dal visto dato che l’Italia è uno dei paesi partecipanti al Visa Waiver Program.
All’interno dell’area di controllo dell’immigrazione i viaggiatori saranno divisi in 2 corsie: una per i cittadini americani e gli altri residenti, ed un’altra per i viaggiatori stranieri. Al momento del controllo, l’autorità di immigrazione solitamente chiede:
- passaporto con visto o ESTA;
- generalità del viaggio come durata e indirizzo di permanenza;
- documentazione aggiuntiva come ad esempio per gli studenti in possesso di un visto del tipo K-1;
- scatto della foto segnaletica del viaggiatore;
- rilascio delle impronte digitali, come da foto (da archivio CBP):
Solitamente i funzionari del CBP prendono qualche minuto per decidere se dare l’autorizzazione finale all’ingresso. Alcuni aeroporti hanno in funzione totem automatizzati per l’ingresso dei cittadini americani, canadesi e dei possessori di un’ESTA. In questi casi sarà possibile espletare le formalità d’ingresso in maniera automatizzata. Tra altri, fanno parte di questo elenco gli aeroporti di:
- New York JFK
- Miami
- Boston
- Chicago O’Hare
- Los Angeles
- Atlanta
Il modulo I-94 di ingresso negli Stati Uniti
Importante ricordare che dal 2013 il governo americano ha adottato la versione elettronica del conosciutissimo modulo di immigrazione I-94.
Da allora i viaggiatori sono dispensati di dover compilare il modulo cartaceo. Al suo posto viene creato un registro elettronico con tutti i dati della persona già disponibili, come nel sistema delle compagnie aeree, dati di visto o ESTA, ecc. Questo registro elettronico I-94 è anche consultabile dal sito dedicato del CBP.
Esistono comunque alcuni casi in cui la versione cartacea del modulo viene ancora distribuita, in situazioni particolari e sempre e comunque a discrezione della CBP.
Da non confondere il modulo I-94 con quello di dichiarazione doganale, ancora utilizzato e da compilare e consegnare all’arrivo.
Cosa vuol dire SSSS stampato sulla carta d’imbarco?
Nel corso degli ultimi anni le compagnie aeree hanno dovuto integrare sempre di più i loro sistemi con quello delle agenzie governative americane. In questo modo, le autorità statunitensi hanno in mano i dati di tutti i passeggeri che dovranno ancora arrivare negli USA.
In alcuni casi, potrà essere stampato sulla carta d’imbarco del viaggiatore la sigla SSSS. Cosa vuole dire? Niente paura, questo vuole semplicemente dire Secondary Security Screening Selection. Una volta sbarcati in America, il passeggero probabilmente dovrà sottoporti ad ulteriori accertamenti prima di vedersi autorizzato ad entrare negli USA. L’assegnazione del “SSSS” è totalmente automatica e non ammette intervento degli addetti all’aeroporto di origine.
Capita anche che i funzionari dell’immigrazione eseguano alcuni controlli aggiuntivi, e quindi l’attesa per i viaggiatori si prolunghi. In alcuni casi è possibile che ci sia un controllo ancora più approfondito. Questi controlli possono svolgersi in una sala d’attesa separata dall’area di arrivo. Quindi, niente paura se questo dovesse accadere, fa parte della normalità.
Chi arriva via mare seguirà lo stesso processo, anche se questo potrà essere eseguito all’interno della nave stessa.
Lo stesso vale per chi arriva via terra, con alcune differenze per quanto riguarda i cittadini americani e residenti (per i quali basta il loro passaporto per entrare nel paese), ed i cittadini messicani (per i quali è possibile utilizzate il Border Crossing Card (BCC) in caso vogliano limitare il loro viaggio alla zona di confine).
I controlli di sicurezza all’ingresso negli Stati Uniti
Quando, invece, ci si appresta a varcare le zone controlli di sicurezza, ad esempio per imbarcarsi in aereo, si raccomanda di:
- essere puntuali;
- avere il passaporto e i documenti di viaggio a portata di mano;
- indossare scarpe facili da togliere;
- evitare oggetti metallici che possono far suonare il metal detector;
- estrarre il computer dalla borsa perché possa passare lo screening di sicurezza.
Anche i bambini ed i neonati dovranno passare le aree di controllo, ma non saranno separati dai loro genitori e / o accompagnatori. Ѐ consigliabile far passare da soli attraverso il metal detector tutti quei bambini che già sono in grado di camminare. In caso si tratti di neonati, è consentito al genitore/accompagnatore di passare attraverso il metal detector con lo stesso bimbo.
L’ispezione dei bagagli sarà riservata anche per i passeggini, sedie, borse e pannolini.
Per accelerare il passaggio della zona di sicurezza, si consiglia di essere pronti a prendere i bambini dai rispettivi passeggini e di rimanere con il bambino tutto il tempo previsto. Evitare assolutamente di chiedere a terzi di tenerlo e dichiarare subito i liquidi eventualmente portati per la somministrazione ai bambini.
Esempio 1: Famiglia Bianchi
Mesi fa, Cristina è andata ad Orlando con il marito ed il figlio Pietro di 6 anni. Ha viaggiato nell’ambito del Programma di Viaggio Senza visto per visitare le attrazioni dei parchi della Disney.
Una volta atterrati all’aeroporto di Miami, dopo la consueta attesa di sottoporsi al controllo passaporti, è arrivato il proprio turno. Quindi, la famiglia Bianchi si è recata al totem fai da te per verificare i documenti di viaggio ed entrare infine negli Stati Uniti.
Nonostante il marito ed il figlio Pietro siano stati subito autorizzati, Cristina invece ha avuto un risultato che prevedeva ulteriori chiarificazioni.
In questi casi, il viaggiatore viene diretto verso un’altra area, dove un agente d’immigrazione analizzerà approfonditamente i documenti di viaggio. In questo caso, i documenti erano il passaporto elettronico e l’ESTA. Dopo questo passaggio il viaggiatore potrà far ingresso negli Stati Uniti o come seconda opzione sarà accompagnato dall’agente verso una stanza separata dall’area arrivi. In questi casi possibilmente esiste un problema con i documenti per la sua visita nel paese.
Nel caso di Cristina si è trattato di una omonimia con un altro viaggiatore segnalato nel sistema, per cui una volta chiarito ciò anche lei ha potuto congiungersi con la famiglia e dirigersi ad Orlando.
Esempio 2: Ambra
L’anno scorso, insieme a degli amici, Ambra ha trascorso le sue vacanze su una crociera che durava una settimana. Questa crociera ha fatto fermate in alcune città delle Caraibi e poi anche a Fort Lauderdale, negli Stati Uniti.
Una volta arrivati in quest’ultima città, al porto, Ambra con la sua ESTA si è avviata ai controlli immigratori per fare l’ingresso negli Stati Unit e poter sbarcare alla scoperta della città. Dopo i controlli di routine, Ambra è stata fermata per ulteriori controlli. Infatti, alla domanda specifica del modulo online, se si aveva mai ricevuto un diniego all’ingresso negli USA, Amber aveva risposto di no. Mentre dai dati in possesso dell’autorità risultava di sì, otto anni prima.
Dopo un colloquio con gli agenti, Ambra ha avuto timbrato il passaporto e concesso l’ingresso negli Stati Uniti, con la promessa di dichiarare l’incidente di otto anni prima nelle future dichiarazioni alle autorità di immigrazione.